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György Lukács

~ il primo blog in progress dedicato a Lukács

György Lukács

Archivi della categoria: interviste

Rivoluzione e psicologia della vita quotidiana 

11 lunedì Apr 2022

Posted by nemo in I testi, interviste, Traduzioni italiane

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Tag

Aristarco, Balázs, Bartók, Bloch, Chaplin, cinema, contenuto e forma, Jancsó, Rivoluzione ungherese, Semprun


di György Lukács

[Rivoluzione e psicologia della vita quotidiana è il testo di un’intervista realizzata a Lukács da András Kovács pubblicata su “Film Kúltura” e poi in italiano su “Cinema nuovo”, n. 217, maggio-giugno 1972.]


Nel 1919, durante la Repubblica ungherese dei consigli, lei partecipò al governo e, come commissario del popolo, per primo nella storia nazionalizzò la cinematografia. Quali ricordi ha di quell’avvenimento? 

Ho pochissimi ricordi. Non possiamo dimenticare che la storia della dittatura del proletariato venne scritta, in genere, in modo stalinista. Sotto questo aspetto si pretendeva una specie di potente sovrano, molto intelligente, in grado di mettere a posto tutto. In realtà non ero assolutamente un tale sovrano. Nella dittatura proletaria del 1919, mio unico merito fu quello di far intervenire, nell’ambito del Commissariato del popolo, con un ruolo di guida, i dirigenti di tutte le correnti progressiste nei vari campi, dall’insegnamento alla musica. Se lei ora mi volesse chiedere chi ha nazionalizzato il cinema, dopo cinquant’anni non potrei proprio rispondere. Personalmente mi occupavo molto di particolari questioni – istruzione pubblica, università, letteratura, arte – ma, le confesso, so pochissimo di quanto è avvenuto nel campo cinematografico. Non si può dimenticare, naturalmente, che nel 1919, il peso del cinema nella vita artistica e culturale era molto minore di quello di oggi. 

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L’anima e l’azione. Scritti su cinema e teatro

10 domenica Apr 2022

Posted by nemo in I testi, Inediti, interviste, segnalazioni, Traduzioni italiane

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La prima antologia in italiano degli scritti di György Lukács sullo spettacolo riunisce le pagine più importanti della riflessione del filosofo ungherese su alcuni dei nodi cruciali delle estetiche novecentesche: la crisi del dramma, la separazione tra forme teatrali e drammaturgiche, la nascita della regia, l’emergere delle esperienze postdrammatiche, l’origine e l’ontologia del cinema. Scritti nel corso di più di mezzo secolo, i testi di Lukács ripercorrono criticamente l’evoluzione dei cinema e del teatro nel passaggio dal classico al moderno, dalle rivoluzioni delle avanguardie storiche a quelle delle neoavanguardie. Messa da parte ogni lettura ideologica, attraverso un percorso di storicizzazione e riattualizzazione, il volume offre al lettore uno strumento indispensabile di comprensione del presente, riscoprendo la straordinaria, e per certi versi sorprendente, modernità del pensiero di Lukács.

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Lukács sulla sua vita e la sua opera

15 domenica Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste, Uncategorized

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di György Lukács

a cura di Perry Anderson

Intervista del 1969, pubblicata in “New Left Review”, n. 68, July-August 1971, pp. 49-58.

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.


Anderson – I recenti eventi in Europa hanno posto ancora una volta il problema della relazione del socialismo con la democrazia. Quali sono le fondamentali differenze per Lei tra democrazia borghese e democrazia socialista, rivoluzionaria?

Lukács – La democrazia borghese data dalla Costituzione francese del 1793, che è la sua più alta e radicale espressione. Il suo principio fondamentale è la divisione dell’uomo nel citoyen della vita pubblica e il bourgeois della vita privata – l’uno dotato di diritti politici universali, l’altro espressione di interessi particolari ed economicamente ineguali. La divisione è fondamentale per la democrazia borghese come fenomeno storicamente determinato. Il suo riflesso filosofico si deve trovare in Sade. È interessante che scrittori come Adorno si siano occupati di Sade, a causa del fatto che egli è l’equivalente filosofico della Costituzione del 1793. Continua a leggere →

A proposito di letteratura e marxismo creativo

14 sabato Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste

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Tag

avangaurdia, formalismo, Joyce, Kafka, libertà, Makarenko, Mann, monologo interiore, naturalismo, O'Neil, partiticità dell'arte, Proust, realismo, realismo socialista, stalinismo, Styron, Wolfe


di György Lukács

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.

a cura di A. J. Liehm

Intervista rilasciata al giornalista cecoslovacco A. J. Liehm nel dicembre 1963 e pubblicata nel n. 3 della rivista Literární noviny, Praga, gennaio 1964. Qui ripubblichiamo la traduzione italiana apparsa nel n. 69 de Il contemporaneo, febbraio 1964, Roma. Non ci sono indicazioni del nome del traduttore. Si sono apportate alcune rare correzioni.


Lukács – Ecco, di un libro m’interessa sempre se ciò che in esso è detto, non sarebbe stato possibile raccontarlo nella medesima dimensione, diciamo, del reportage, se vi si pongono questioni oppure si risolvono problemi a un livello realmente artistico e non nelle dimensioni della sociologia. A tal riguardo sono un conservatore ed esigo che per tutto quanto vi è di importante nell’arte, si trovi una forma corrispondente. Questo vale da Omero sino a Kafka. Allo stesso modo, sono contro la forma senza contenuto e senza un problema poeticamente concreto, all’interno e viceversa. Per il resto vi sono altri mezzi e strumenti, per esempio la stampa. Credo che un buon lavoro sociologico sia più importante e, dal punto di vista della conoscenza, più redditizio, forse, dell’Homo Faber di Frisch. Affinché un ingegnere si renda conto della propria alienazione nella società capitalistica, non deve necessariamente avere un rapporto con la propria figlia. Questa è un’aggiunta poeticamente inorganica per il lettore modernista. Il problema della alienazione ci viene rappresentato in modo molto più suggestivo da ogni buon sociologo. Compito dell’artista è scoprire il problema mediante la forma artistica. Continua a leggere →

Lukács: ritorno al concreto

14 sabato Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste

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Tag

alienazione, Aristotele, assurdo, Beckett, dialettica passato-presente, esistenzialismo, Flaubert, Giovane Marx, grottesco, Heidegger, Joyce, letteratura, libertà, Mann, Mills, montaggio, Morante, Moravia, O'Neil, Proust, Sartre, scelta, Semprun, sociologia, totalità, Wolfe


di György Lukács

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.

Intervista concessa a Naïm Kattan e pubblicata nella “Quinzaine Littéraire”, 1/15 dicembre 1966 con il titolo “Lukács: revenir an concret”. Tradotta e pubblicata in italiano da “L’Espresso”, n. 2, gennaio 1967, p. 11 con il titolo “Lo scrittore a piede libero”, senza indicazione del traduttore.


L’appartamento di Lukács è all’ultimo piano di un edificio che si affaccia sul Danubio. Le pareti sono tappezzate di libri. Guardo a caso: opere complete di Hegel e di Marx. Sulla scrivania, altri libri, riviste in ungherese, in tedesco, in francese. È qui, che da dieci anni, Lukács prosegue nel suo lavoro.

Si sa che fu Ministro della Cultura nel governo di Imre Nagy. Dopo che la rivoluzione ungherese fu schiacciata, Lukács visse alcuni mesi, in un esilio volontario, in Romania. Dal suo ritorno, si è imposto il compito di terminare la sua “summa” filosofica. Un primo volume di più di mille pagine è già stato pubblicato in tedesco. Lukács è in tenuta da lavoro: pantaloni scuri, giacca kaki. Piccolo e magro, dà l’impressione di possedere un mondo. Ci si dimentica che egli ha 82 anni.

«Ho cominciato la mia vera opera a 70 anni», esordisce Lukács. «A volte, si direbbe che esistano delle eccezioni alle leggi biologiche. In questo senso sono un seguace di Epicuro. Ma io pure invecchio. Per molto tempo ho cercato la mia vera strada. Sono stato idealista, poi hegeliano, e in Storia e coscienza di classe ho cercato di essere marxista. Durante lunghi anni sono stato funzionario del Partito Comunista a Mosca; è in questo periodo che ho avuto il tempo di leggere e rileggere molto, da Omero a Gorki. Fino al 1930, però, i miei scritti erano soprattutto delle esperienze intellettuali. È dopo che vennero i primi traguardi e le basi per il lavoro successivo.

Questi scritti possono sembrare oggi superati, ma essi hanno forse fornito ad altri un suggerimento, una spinta. Certo, può sembrare strano che io abbia dovuto toccare il settantesimo anno per mettermi a lavorare intorno alla mia opera. Una vita non è poi infinita. Pensate a Marx, a questo genio colossale. Ebbene egli non è riuscito a dare che un abbozzo del suo metodo. Nella sua opera non ci sono tutte le risposte che vorremmo. In realtà, stava nel suo tempo. Io utilizzo il suo metodo per i miei studi di estetica. Se egli vivesse oggi, sono sicuro che scriverebbe di estetica». Continua a leggere →

Intervista sconosciuta del 1968

14 sabato Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste

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Tag

Africa, America Latina, Cina, classe operaia, colonialismo, Comintern, consumismo, crisi economica, democratizzazione, Egitto, Engels, formazione economico-sociale, Gramsci, imperialismo, lassallismo, Lenin, Mao, Marx, metodo, Napoleone, Occidente, ontologia, partito, Partito Comunista Italiano, Partito socialista operaio ungherese, pianificazione, previsione, questione nazionale, sindacato, socialismo, soviet, stalinismo, strategia, studenti, tattica, teoria, Togliatti, transizione, ungheria, Unione Sovietica, unità movimento operaio internazionale, Vietnam, XX Congresso


 

di György Lukács

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.

Traduzione di A. Infranca


Dal 1967 Lukács aveva ripreso la tessera del Posu, il Partito socialista operaio ungherese. György Aczél, l’allora segretario del Comitato Centrale gli chiese di collaborare con i membri dirigenti del partito, sviluppando le sue opinioni sulle questioni politiche e teoriche del momento. Così si preparò la presente intervista, a titolo informativo, fatta pervenire ai membri del Comitato Centrale il 22 luglio 1968.

Lukács e i dirigenti del partito erano arrivati a un comune accordo: in tal modo le questioni trattate e le sue opinioni potevano essere ascoltate, ma non potevano essere rese pubbliche.

La prima parte della presente intervista è dedicata alla personalità politica e teorica di Palmiro Togliatti e, a questo proposito, Lukács si occupa delle questioni teoriche e politiche a lui connesse. Il punto saliente è la prospettiva di una possibile alternativa di sinistra in Europa, analizzando l’articolo di Togliatti su “Capitalismo e riforme di struttura” (Rinascita, 11 luglio 1964), che contiene gli appunti, scritti qualche ora prima della sua morte, sull’unità del movimento operaio internazionale. L’intervista è a cura di Ferenc Fehér. Continua a leggere →

Dopo cinquanta anni

13 venerdì Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste

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Tag

arte, Circolo della domenica, dialettica, folclore, generale, genere, Hauser, individuale, individuo, Mannheim, marxismo, ontologia, particolare, pluralismo, società, sociologia, stile, storia, ungheria, valore estetico, verità


con György Lukács, Arnold Hauser e altri

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.

Una conversazione per radio tra György Lukács, a Budapest, e Arnold Hauser, a Londra, registrata dalla radio ungherese nell’anno 1969.


Conduttore – Trasmettiamo una conversazione che si sta realizzando tra la BBC londinese e la radiodiffusione ungherese. Nello studio londinese si trova il professore Arnold Hauser, il quale potremo chiamare semplicemente Arnold Hauser, poiché il famoso sociologo dell’arte nacque in Ungheria. Cominciò i suoi studi nella Facoltà di Filosofia dell’Università di Budapest, studiò filologia tedesca e francese, fece amicizia con Karl Mannheim e successivamente con Georg Lukács. Ci è noto il “Circolo della domenica”, sorto nel 1916, tra i cui membri figuravano, oltre a Lukács, Bela Balázs, Karl Mannheim, Frederich Antal, Anna Lesznai[1], Arnold Hauser e altri. È anche conosciuta la “Scuola libera delle Scienze dello spirito”, che sorse da questo circolo e nella quale i membri del “Circolo della domenica” tenevano conferenze di elevato livello accademico, malgrado fosse aperta a tutti. Durante il regime di Horthy la maggioranza dei partecipanti del circolo emigrò: lo stesso Hauser da mezzo secolo sta vivendo all’estero. Lì ha scritto, tra le altre cose, la sua opera principale, la Storia sociale della letteratura e dell’arte, pubblicata recentemente in ungherese. Questo avvenimento ci ha dato l’opportunità di invitare il professore Hauser a partecipare a questa conversazione. Per questo motivo si trovano invitati negli studi di Budapest gli accademici Georg Lukács e Julius Ortutay, il sociologo Tibor Huszár e l’editrice dell’opera di Hauser, Beatrix Kézdy.

In considerazione dell’antica amicizia esistente tra i due saggi chiediamo a Georg Lukács che lo saluti. Continua a leggere →

Lukács sulla futurologia

13 venerdì Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste

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Tag

capitalismo, causalità, epistemologia, futuro, futurologia, ideologia, irreversibile, marxismo, ontologia dell'essere sociale, passato, pianificazione, possibilità, prassi, previsione, processualità storica, scienza, socialismo, sviluppo


di György Lukács

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.

Pubblicata in lingua originale, cioè tedesco, in Futurum, n° 4, 1970, pp. 495-506. Gli intervistatori sono Ferenc Jánossy, Mária Holló Jánossy, Jutta Matzner. L’intervista è stata concessa nel settembre 1969.

Venne pubblicata una versione in inglese in The New Hungarian Quarterly, no. 47 (vol. 13, Autumn 1972), pp. 101-107.

L’intervista è stata pubblicata in Italia per la prima volta in «Carte segrete», n. 21, 1973, col titolo Utopia e logica – Critica del futuro.

La versione che qui si presenta è tratta da Lukács parla, in cui però non si specifica se la traduzione sia nuova o se sia ripresa dalla rivista «Carte segrete». Crediamo tuttavia che la traduzione sia fatta (purtroppo malamente) dalla versione inglese. In parentesi quadre i nostri suggerimenti per la comprensione. Continua a leggere →

Il dialogo nella corrente

11 mercoledì Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste

≈ Commenti disabilitati su Il dialogo nella corrente

Tag

Ady, Barth, Böll, cristianesimo, Dürrenmatt, Etica, Feuerbach, filosofia, Hochhuth, letteratura del XX secolo, Marx, marxismo, materialismo, progresso, religione, Teilhard de Chardin, umanesimo, uomo


di György Lukács

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.

L’intervista è stata raccolta e pubblicata da Béla Hegyi in A dialógus sodrában (Il dialogo nella corrente), Budapest, Magvető Kiadó, 1978. È stata tenuta nel 1970.


Fu György Lukács a lanciare l’idea del dialogo. In una conferenza tenuta durante l’estate del 1956, egli richiamò l’attenzione sul fatto che «qualche rilevante teologo non desidera ignorare ancora a lungo il marxismo come una variazione del materialismo volgare, ma sente la necessità di un serio dibattito centrato sui suoi problemi. L’“attitudine conciliatrice” del cattolicesimo offre un’opportunità per entrare in contatto, per far partire un dialogo o un dibattito che cinque o dieci anni fa sembrava impensabile».

Lukács non solo fece pressione per il dialogo, ma egli stesso fu attivamente coinvolto in esso. Egli era aperto alla discussione da ogni lato. Sebbene non si stancasse mai nell’argomentare le sue posizioni, rispettò sempre le opinioni delle altre parti, in particolare quando queste convinzioni erano fondate in una fede vissuta e in un orientamento intellettuale e non coinvolgevano una flagrante contraddizione tra fede e azione.

Oggi, a 85 anni, egli è l’uomo più famoso in Ungheria. Per chiunque – marxista e non marxista, credente o non credente – è appassionante ascoltare le sue concezioni.

All’inizio della nostra conversazione egli mi ricorda: «Non do interviste, ma lei può prendere nota».

Più tardi ammorbidisce la sua attitudine: «Non mi importa se pubblicate tutto, a patto che non sia sotto forma di intervista. Durante il mese scorso, così tanti giornalisti sono venuti a vedermi che ne ho avuto abbastanza di loro. Dopo tutto, non sono una stella del cinema, né sono un Nixon che ha risposte stereotipate per tutte le domande, cioè un “immagine”. Sono uno scrittore, risolva questo problema …» Continua a leggere →

Il sistema dei Soviet è inevitabile

10 martedì Mar 2020

Posted by nemo in I testi, interviste

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Tag

Adorno, American way of life, barriere naturali, bourgeois e citoyen, capitalismo, causalità, Darwin, deideologizzazione, distruzione della ragione, Engels, Evoluzione, Horkheimer, ideologia, inquinamento, Kádár, lavoro, Lenin, libertà di espressione, modi di produzione, ontologia dell'essere sociale, parlamentarismo, progresso, sindacati, soviet, Stalin, studenti, tardocapitalismo, tecnica, teleologia


di György Lukács

da Lukács parla. Interviste (1963-1971), a cura di A. Infranca, Edizioni Punto Rosso, Milano 2019.

„DAS RÄTESYSTEM IST UNVERMEIDLICH“, intervista a Der Spiegel, 20 aprile 1970, n. 17, pp. 153-166. L’intervistatore è Dieter Brumm,


Spiegel – Professore Lukács, una volta Lei ha affermato che il parlamentarismo era “invecchiato in termini storico mondiali”. Successivamente Lenin corresse la sua affermazione, sostenendo che questa questione non era di natura ideologica, bensì tattica. Come valuterebbe il parlamentarismo oggi, specialmente in relazione ai paesi socialisti?

Lukács – La questione del parlamentarismo ha straordinariamente assunto le sembianze di un essere androgino, da quando Stalin iniziò la trasformazione dei resti, già corrotti, dei Consigli Centrali dei lavoratori (Soviet) in un parlamento. Secondo la mia opinione, ciò rappresentò un passo indietro, poiché il parlamentarismo è un sistema di manipolazione dall’alto. Continua a leggere →

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