di Vittorio Strada
«Corriere della sera», 23 giugno 1989
Una partita a poker nel destino di Lukács
Su György Lukács, il filosofo marxista-leninista che è stato il maggior teorico del «realismo critico» e del «realismo socialista» come tendenze letterarie progressiste in contrapposizione alla reazione «decadente» e «avanguardistica», Michail Lifscits, che gli fu collaboratore e amico durante il lungo periodo che Lukács trascorse a Mosca negli anni Trenta, raccontava un aneddoto impressionante, la cui verità, come si potrà capire, è puramente ipotetica. Bisogna ricordare che nel 1941 Lukács fu arrestato a Mosca e trattenuto in prigione per un brevissimo periodo.
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